E quindi le condizioni climatiche in un ambiente di lavoro rivestono la massima importanza, proprio in considerazione del fatto del notevole tempo trascorso al chiuso per svolgere ognuno la rispettiva attività lavorativa.
Il corpo umano ha la necessità di mantenere costante la temperatura, infatti cambiamenti della temperatura oltre determinati limiti provocano sofferenze fisiologiche che influenzano la propria capacità lavorativa, e se protratte nel tempo, possono trasformarsi in una vera e propria patologia.
L’organismo umano deve innanzitutto proteggersi dal calore assunto dall’ambiente circostante, proveniente da masse con temperatura pi๠elevata rispetto alla nostra, come il sole, il calore proveniente dal suolo, ecc.
Innanzitutto la normativa vigente, e nello specifico il Decreto legislativo 81/2008, evidenziano che la temperatura nei luoghi di lavoro deve essere adeguata a quella del nostro corpo, ed inoltre si deve tenere conto anche del grado di umidità e del movimento dell’aria circostante, per poter correttamente stabilire quale debba essere la giusta temperatura.
Da notare che anche le finestre e le pareti a vetro non devono causare una eccessiva esposizione al sole ed al riscaldamento, ma in ogni caso si deve tutelare il lavoratore da temperature troppo alte o troppo basse, anche con misure tecniche specifiche (esempio banale, in caso di ufficio troppo freddo per i dipendenti, bisogna dotare lo stesso di termoregolatore).Quindi bisogna investire nella sicurezza.
Inoltre il datore di lavoro èresponsabile per infortunio del lavoratore, e deve valutare tutti i rischi che derivano dall’esposizione agli agenti fisici, quindi tra questi rientra anche il microclima dell’ambiente di lavoro, la cui non corretta analisi puಠprovocare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.