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Cedolare secca contratti misti

A partire da quest’anno i proprietari di immobili ad uso abitativo concessi in locazione hanno la possibilità  di optare per la cedolare secca, ovvero una forma di tassazione alternativa in forza della quale ai redditi derivanti dal contratto di locazione viene applicata un’aliquota del 21% che va a sostituire sia l’Irpef che le addizionali comunali e regionali.

Trattandosi del primo anno di applicazione di questa nuova forma di tassazione, nei corso degli ultimi mesi sono stati posti diversi quesiti in merito alle modalità  di applicazione della cedolare secca in alcune particolari ipotesi.


Uno dei dubbi sorti a riguardo èquello della possibilità  o meno di applicare la cedolare secca sui contratti misti, ovvero su contratti di locazione che hanno ad oggetto unità  immobiliari ad uso abitativo per le quali viene esercitata l’opzione della cedolare secca e altri immobili per i quali non èinvece esercitata l’opzione della cedolare secca.

[LEGGI] QUANDO CONVIENE LA CEDOLARE SECCA

In questo caso, come chiarisce il sito www.nuovofiscooggi.it, nel caso di corrispettivo complessivo riferito a tutti gli immobili, la parte soggetta a cedolare e quella su cui pagare l’imposta di registro devono essere calcolate in proporzione alle rendite degli immobili.

[LEGGI] MODELLO RICHIESTA CEDOLARE SECCA AFFITTI

L’esempio pratico vede una prima abitazione, detta abitazione A, soggetta a cedolare secca e con una rendita di 300 e una seconda abitazione, detta abitazione B, non soggetta a cedolare secca e con una rendita di 100. Il canone annuo complessivo èdi 20.000, per cui l’imposta di registro si calcola su 20.000x[100:(300+100)], mentre la cedolare va applicata su 20.000x[300:(300+100)].