La misura deriva dalla necessità di favorire i circa 610.000 lavoratori che hanno versato contributi sia nel settore pubblico che nel settore privato e che per effetto della riforma delle pensioni varata nel 2010 si trovano a dover pagare una consistente somma di denaro per il ricongiungimento degli spezzoni contributivi necessario ad ottenere la pensione.
La gratuità deriva dal fatto che in virt๠della nuova forma di totalizzazione retributiva non ci sarà bisogno di spostare i contributi, per cui non verrà richiesto alcun pagamento ai lavoratori. Nel dettaglio, il nuovo sistema prevede la possibilità di totalizzare i contributi conservando il diritto al calcolo della pensione retributiva, ne deriva quindi che se un lavoratore ha pagato i contributi all’Inps e all’Inpdap potrà far valere il cumulo dei due periodi ai fini della maturazione del diritto alla pensione e ciascun ente dovrà procedere al calcolo della propria quota di pensione in base al sistema retributivo.
Tuttavia, diversamente da quanto accadeva con la “vecchia” ricongiunzione, in questo caso il calcolo finale della pensione avverrà sulla base delle rispettive retribuzioni di riferimento, ne deriva quindi che una quota di pensione potrebbe essere calcolata anche con riferimento a stipendi incassati molti anni fa, mentre con il vecchio sistema la pensione sarebbe stata calcolata tutta sulla media delle retribuzioni degli ultimi anni.
Per evitare disparità di trattamento, l’emendamento prevede che chi nel frattempo avesse richiesto la ricongiunzione onerosa potrà ripensarci fino al 31 dicembre 2013 e chiedere la restituzione di quanto versato.