Il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ha predisposto già alcune proposte destinate ad apportare delle modifiche alla riforma Fornero entrata in vigore la scorsa estate, definita da lui stesso adatta ad un’economia in crescita e non ad una fase recessiva come quella che sta attraversando l’Italia.
Il primo intervento, da fare attraverso un decreto legge che potrebbe arrivare già questa settimana, riguarda i contratti a termine, che a suo avviso la riforma Fornero ha reso meno convenienti nel tentativo di eliminare gli abusi alla flessibilità .
Al riguardo, in particolare, il nuovo ministro punta a ridurre gli intervalli obbligatori tra un contratto e l’altro, che ricordiamo la riforma Fornero aveva portato a 60 giorni per quelli fino a sei mesi e a 90 giorni per quelli pi๠lunghi, contro il precedente intervallo pari rispettivamente a 10 e 20 giorni. Stando alle indiscrezioni, difficilmente si tornerà ai livelli pre-riforma, tuttavia si parla di un intervallo comunque pi๠breve rispetto a quello ad oggi applicato, ovvero 20 giorni per i contratti fino a sei mesi e 30 giorni per quelli di maggiore durata.
Potrebbe inoltre essere allungata la durata del contratto di lavoro a tempo determinato per il quale l’azienda non ètenuta ad indicare la causale (che ad oggi non puಠsuperare l’anno), cosଠcome pure sarebbe allo studio la sospensione, anche se solo temporanea, del versamento del contributo aggiuntivo che l’azienda deve pagare su tutti i contratti flessibili, mentre verrebbero mantenuti gli sgravi previsti in caso di assunzione a tempo indeterminato.