E’ in arrivo l’aumento dell’Iva su alcuni prodotti, in particolare quelli non editoriali venduti assieme a quelli editoriali, cibi e bevande dei distributori automatici. Per prodotti non editoriali venduti assieme a quelli editoriali si intende quei supporti integrativi come dischi e supporti sonori che vengono venduti a titolo gratuito o oneroso insieme a riviste, periodici, quotidiani e libri, in un’unica confezione. Mal’aumento dell’Iva riguarderà anche cibi e bevande acquistati da distributori automatici collocati in stabilimenti, ospedali, case di cura, uffici, scuole, caserme e altri edifici.
L’aumento dell’Iva 2013 rientra nella legge di stabilità 2013 del Governo Monti ma la Cgia di Mestre afferma che «i dati dimostrano chiaramente come la priorità del prossimo governo debba essere la totale cancellazione dell’aumento Iva di luglio».
Il Governo punta a far ripartire l’occupazione giovanile, far ripartire gli incentivi edilizi ed èsempre pi๠improbabile un ripensamento dell’incremento aliquota iva, che dovrebbe portare ad un aumento medio delle tariffe di oltre 350 euro annui. Ovviamente aumentare di un punto l’aliquota significa danneggiare la domanda interna, e molti sostengono che le risorse per scongiurare l’incremento potrebbero essere reperite tagliando alcuni degli 800 miliardi di euro di spesa pubblica.
L’impatto dell’aumento Iva dal 1 luglio dal 21 al 22 per cento omporterà secondo alcune stime un aggravio per le famiglie italiane di circa 135 euro all’anno, ma dato ancora pi๠grave, sarebbero a rischio chiusura circa 26.000 negozi.  L’aumento Iva di un punto percentuale andrà a colpire:
- abbigliamento,
- elettrodomestici ed elettronica di consumo,
- autoveicoli,
- servizi legali e professionali