Home » Le difficoltà  della giustizia tributaria

Le difficoltà  della giustizia tributaria

corte-di-cassazione

La competenza generale ed esclusiva sulle controversie che vedono contrapposte il Fisco e i contribuenti èaffidata agli organi di giustizia tributaria: le commissioni provinciali e regionali per i primi due gradi di giudizio (il terzo grado, ovviamente, èproprio della Cassazione) e il Consiglio di Presidenza che sovrintende al sistema e riferisce con proprie relazioni periodiche al ministero della Giustizia e al parlamento.


E sono ormai noti i contenuti della prossima relazione, che mette in luce numerosi punti critici in cui si dibatte oggi la giustizia tributaria. Il primo problema èdato, qui come in moltissimi altri comparti pubblici, nelle carenze di organico: al 31 dicembre 2008, i giudici tributari erano 4.484, con una carenza di oltre il 50% rispetto al previsto.

E i vuoti di organico riguardano anche il personale, sia pure in misura minore: 2.225 dipendenti per le varie funzioni di segreteria contro 2.486 unità  necessarie.


E per far funzionare la macchina della giustizia tributaria, il carburante (cioà¨, le risorse a disposizione) scarseggia sempre pià¹, considerati i continui tagli apportati anno dopo anno.

Lo dimostrano anche i compensi riconosciuti ai magistrati, molto bassi rispetto alla media. Basti dire che per l’attività  di estensione di una sentenza èriconosciuto un compenso di 11,50 euro.

Problemi segnalati già  da anni, ma nel 2008 èmersa anche un’altra questione: il ritorno a crescere del numero dei contenziosi. Dopo diversi anni, infine, in cui le cause pendenti erano sostanzialmente stabili intorno al totale di 610.000, al 31 dicembre il numero èsalito a 641.349, nonostante l’introduzione di nuovi strumenti, come l’adesione ai verbali e all’invito al contraddittorio, la cui finalità  èproprio quella di ridurre i ricorsi alle commissioni tributarie.