Il datore di lavoro non puಠopporre resistenza alle dimissioni di un suo dipendente, ma quest’ultimo deve rispettare i tempi di preavviso previsti dal contratto. Esistono perಠalcuni casi particolari in cui èpossibile presentare le dimissioni anche senza alcun preavviso, èil caso delle dimissioni per giusta causa.
In questo caso il lavoratore decide di recedere il rapporto lavorativo per alcune gravi inadempienze del datore, come ad esempio la mancata retribuzione, il mancato rispetto delle norme di sicurezza, o in caso di molestie sessuali sul luogo di lavoro. Nelle dimissioni per giusta causa non occorrono i giorni di preavviso, ma addirittura i giorni di preavviso vengono risarciti.
Recentemente il governo Prodi aveva approvato la legge 188 del 17 ottobre 2007, attraverso la quale era stato reso obbligatorio la redazione delle dimissioni attraverso pratica informatica sul sito del Ministero del Lavoro, per evitare contraffazioni o falsificazioni. Il 19 febbraio 2008 la Gazzetta ufficiale aveva pubblicato il Decreto Interministeriale del 21 gennaio 2008 concernente le dimissioni volontarie; con questo decreto si rendeva nulla qualsiasi altra forma di dimissione che non fosse stata presentata attraverso il modulo telematico.
I moduli erano scaricabili on line dal sito del Ministero del Lavoro e avevano una durata limitata di 15 giorni, per garantire la loro legalità ; esiste infatti un problema grave riguardante alcune forme illegali di dimissioni. Il datore di lavoro, spesso, obbliga i nuovi dipendenti a firmare anticipatamente una lettera di dimissioni al momento dell’assunzione in forma ricattatoria.
La durata limitata del modulo on line permetteva di assicurarsi che non si trattasse di testi redatti molto tempo prima dai datori. Il sopracitato atto normativo èstato perಠeliminato del tutto con il Decreto Legge n. 112 del 25 giugno 2008, emanato dall’attuale governo Berlusconi. Il nuovo decreto annulla le dimissioni telematiche e ristabilisce le vecchie pratiche scritte.
Quando invece èil datore che vuole recedere dal contratto la modalità si chiama licenziamento.
Chiara Cimini