La partita Iva rappresenta il passo ufficiale per diventare imprenditori di se stessi e sviluppare un’attività indipendente. Le procedure di apertura partita Iva sono molto veloci e senza avvalersi della consulenza di un professionista, come un commercialista, èaddirittura una operazione gratuita.
Ovviamente, nonostante l’apertura non comporti alcun costo, ben diverso èil mantenimento della stessa, ossia il rispetto di tutti gli obblighi fiscali libero professionista che devono essere rispettati. La partita Iva comporta infatti dei costi che non sono assolutamente trascurabili e non indifferenti. Occorre quindi valutare con attenzione il giro di affari intorno al nostro business e solo dopo decidere di compiere il grande passo.
I costi fiscali per la partita Iva infatti sono molto elevati e sono superiore a qualsiasi tipo di contratto di collaborazione occasionale e continuativa. Si stima infatti che i guadagni ammontino a circa i due terzi rispetto alle somme che si intascano al lordo di previdenza. Occorre poi considerare ulteriori imposte, come ad esempio l’Irap entro la quale rientrano tutti i professionisti che non possono aderire alla fiscalità del regime dei minimi. L’IRAP  rappresenta l’imposta regionale sulle attività produttive e i lpagamento di un commercialista che gestisca la contabilità della futura attività .
Inoltre ènecessario considerare anche l’aspetto dell’aumento della stessa Iva, di cui si èmolto parlato in questi mesi e di cui si parlerà in futuro, visto che il Governo ha solamente rimandato la questione. Le previsioni imporrebbero un aumento dell’imposta sul valore aggiunto da livello del 21% attuale (fino a due anni fa era al 20%) fino al livello del 22%. Questo inciderà quindi sui consumi e sui prezzi dei servizi, che dovranno necessariamente essere aumentati oppure dovrà ridursi la quota di margine di profitto.
Non sono quindi trascurabili i moltissimi aspetti e obblighi fiscali che ruotano intorno alla apertura di una nuova partita Iva per un professionista.