Il progressivo aumento addizionale Irpef 2013 colpirà molti comuni italiani e quindi le tasche di tutti i contribuenti italiani. Per adesso emergono delle notizie certe inerenti due regioni italiane, nello specifico la Calabria e il Molise.Â
L’aumento dell’imposta sul reddito delle persone fisiche relativa all’anno 2013 èstato confermato per Calabria e Molise e non si tratterà di una cifra irrisoria. La necessità di fare cassa per le due regioni èsempre pi๠stringente e per questo sarà necessario spremere ancora di pi๠le tasche dei cittadini, già vessati da moltissime altre imposte, come ad esempio la neo arrivata service tax, che sarà introdotta a partire dal 2014 per rimpiazzare le imposte comunali di Imu e Tares. Il motivo principale dell’aumento da parte di Calabria e Molise èil rientro del deficit sanitario.
La sanità rappresenta infatti per le regioni italiane la maggiore voce di spesa a bilancio e veramente poche sono le regioni virtuose italiane. Nell’ambito delle politiche di consolidamento dei debiti e di ristrutturazione dello stesso, l’unico modo per poter effettuare un progressivo abbattimento del deficit èl’aumento dell’Irpef. L’aumento dell’aliquota colpirà già a partire da questo anno, infatti sarà relativo all’anno di imposta 2013.
La decisione èstata presa da parte del Tavolo per la verifica degli adempimenti e del Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli di assistenza. Questi due organi hanno infatti riscontrato che Calabria e Molise non hanno raggiunto gli obiettivi fissati, in ambito sanitario per il piano di rientro dal deficit riscontrato, motivo per cui verranno imposte per legge le maggiorazioni delle addizionali Irpef e Irap 2013.
La maggiorazione infatti in questi casi scatta in maniera automatica. Non verrà solo colpito il reddito delle persone fisiche, ma saranno aumentate anche le aliquote inerenti l’attività produttiva, mediante un ulteriore aggravio delle aliquote Irap. Provvedimenti necessari per l’abbattimento del deficit, ma che andranno ancora di pi๠a restringere le disponibilità nel portafoglio dei contribuenti e quindi a deprimere ulteriormente i consumi.
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