L’Italia èun paese che oggi mai come in altri periodi nel mondo e nel mercato del lavoro mostra dati profondamente contraddittori. Da una parte, infatti, se si guardano le stime dell’Istat e delle organizzazioni sindacali relative alla disoccupazione, si vede che il tasso di persone non occupate nel Belpaese ha raggiunto uno dei suoi massimi livelli storici, soprattutto per quanto riguarda la disoccupazione giovanile, quella relativa ai giovani con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni.Â
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Dall’altra, a leggere gli studi dell’Ordine dei consulenti del lavoro, si apprende che in Italia esistono numerosi posti di lavoro vacanti, ovvero un’offerta di lavoro che i lavoratori italiani non sarebbero in grado di soddisfare. L’Ordine dei consulenti del lavoro ha infatti pubblicato sul proprio sito – www.consulentidellavoro.it – la lista delle professioni pi๠richieste nel primo trimestre del 2014, per le quali ci sarebbe una disponibilità di impiego non ancora occupata.Â
I numeri riportati dalla statistica sono abbastanza entusiasmanti, a seconda del punto di vista da cui li si guarda. In Italia mancherebbero infatti:
- 10.000 infermieri
- 6.000 pizzaioli
- 5.000 commessi
- 2.400 camerieri
- 1.900 parrucchieri ed estetiste
- 1.400 informatici e telematici
- 1.350 elettricisti
- 1.100 idraulici
- 1.270 contabili
- 1.250 meccanici auto
- 1.100 tecnici della vendita
- 1.000 baristi.
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Se la matematica non èun’opinione i dati dei consulenti del lavoro mostrano cifre impressionanti che non sembrano rispecchiare quelli delle statistiche relative alla disoccupazione. Una cosa ècerta tuttavia: secondo gli esperti del lavoro l’offerta di lavoro si concentra e si concentrerà sempre di pi๠verso i cosiddetti “posti in piedi” e non su quelli da scrivania.