Una delle proposte fiscali attualmente allo studio del governo consiste nell’introduzione della reverse charge, ovvero di un nuovo meccanismo di imposizione dell’IVA, l’imposta sul valore aggiunto, la principale tra le imposte indirette versate dai contribuenti. Vediamo quindi di capire meglio di che cosa si tgratta e come verrà applicata questa misura che viene già utilizzata in altri paesi.Â
Il reverse charge consiste in una forma di tassazione in cui chi acquista non non versa l’IVA al fornitore ma direttamente allo stato. Questo sistema viene già in parte applicato in Italia e non èdel tutto nuovo. Si utilizza ad esempio nei casi dei subappalti del settore edilizio ma la proposta èquella di estenderlo anche ad altri settori, come ad esempio a tutto il comparto delle costruzioni oppure al settore dei servizi alle imprese.
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Il governo stima che da questa estensione del metodo fiscale potrebbe esserci un recupero pari a 2 o 3 miliardi di evasione, in un comparto in cui i soldi evasi ogni anno raggiungono quali i 10 miliardi di euro.
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Ma l’IVA èanche un’imposta comunitaria, prevista dall’Europa, e quindi per il momento non èpossibile una estensione totale del meccanismo, ad esempio al mondo del commercio nel suo complesso. Forse in seguito ad una richiesta anche la posizione dell’Europa nei confronti della reverse charge potrebbe cambiare, dal momento che anche la Germania auspica in una estensione del metodo. Si potrebbe ad esempio concedere una fase di sperimentazione, al fine di bloccare l’evasione in alcuni settori.