Il CNA ha indagato su le oltre 1600 imprese iscritte nei suoi database per capire quanti artigiani e quante PMI sono contente di questo Jobs Act. L’indagine realizzata dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccole e Media Impresa dice che quasi tutti gli  intervistati hanno promosso la riforma del lavoro del governo Renzi. Ecco per quale motivo.
Artigiani a PMI promuovono il Jobs Act. L’indagine del CNA èchiara su questo punto: la maggior parte delle imprese associate, che sono 1630, ha dichiarato che la riforma del lavoro avrà come effetto quello di ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, incentivando la nuova occupazione a tempo indeterminato. La promozione di questo sistema virtuoso nasce dal fatto che i costi per le PMI con meno di 16 dipendenti non cresceranno affatto.
Il contratto a tutele crescenti sembra piacere molto perchè opera una semplificazione dell’ordinamento attuale ma senza rinunciare alla flessibilità considerata necessaria. La semplificazione introdotta da questo nuovo contratto sarebbe positiva per il 53 per cento degli intervistati. Ci sono poi dei vantaggi in termini di gestione dei rapporti di lavoro.
La decontribuzione per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato con tutele crescenti èvalutata positivamente da tutte le PMI, anche perchè per il 49,5% degli intervistati l’esonero del versamento dei contributi farà propendere le scelte dell’imprenditore verso questo tipo di contratto.
àˆ quindi da attribuire alla decontribuzione l’eventuale merito di rilanciare l’occupazione. Si spera soltanto che tutto quanto c’èdi positivo  nel Jobs Act sia collegato ad una crescita economica dell’Italia, senza la quale anche le misure del Governo Renzi potrebbero apparire inefficaci. La necessità di miglioramento della condizione dell’Italia ègiudicata fondamentale per la ripresa.