Il Papa, nell’ultima Enciclica Laudato Sà¬, si pone problemi di natura economica, ecologica e sociale e dedica un passaggio anche alle imprese oltre che alla popolazione che avrebbe già pagato il prezzo della crisi delle banche e non dovrebbe pi๠pagare il resto dei pegni.
Laudato sଠèil titolo dell’Enciclica del Pontefice che scrive nel capitolo dedicato a politica ed economia:
189. La politica non deve sottomettersi all’economia e questa non deve sottomettersi ai dettami e al paradigma efficientista della tecnocrazia. Oggi, pensando al bene comune, abbiamo bisogno in modo ineludibile che la politica e l’economia, in dialogo, si pongano decisamente al servizio della vita, specialmente della vita umana. Il salvataggio ad ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione, senza la ferma decisione di rivedere e riformare l’intero sistema, riafferma un dominio assoluto della finanza che non ha futuro e che potrà solo generare nuove crisi dopo una lunga, costosa e apparente cura. La crisi finanziaria del 2007-2008 era l’occasione per sviluppare una nuova economia pi๠attenta ai principi etici, e per una nuova regolamentazione dell’attività finanziaria speculativa e della ricchezza virtuale. Ma non c’ stata una reazione che abbia portato a ripensare i criteri obsoleti che continuano a governare il mondo. La produzione non èsempre razionale, e spesso èlegata a variabili economiche che attribuiscono ai prodotti un valore che non corrisponde al loro valore reale. Questo determina molte volte una sovrapproduzione di alcune merci, con un impatto ambientale non necessario, che al tempo stesso danneggia molte economie regionali. La bolla finanziaria di solito èanche una bolla produttiva. In definitiva, ciಠche non si affronta con decisione èil problema dell’economia reale, la quale rende possibile che si diversifichi e si migliori la produzione, che le imprese funzionino adeguatamente, che le piccole e medie imprese si sviluppino e creino occupazione, e cosଠvia.