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L’indicatore dei Consumi Confcommercio ècresciuto dell’1,6%

I consumi sono cresciuti e l’incremento èstato messo nero su bianco da Confcommercio in un report che sembra anche una boccata d’aria per l’economia dello Stivale. 

Il report di Confcommercio verte su dinamiche congiunturali, dinamiche tendenziali e tendenze a breve termine dei prezzi al consumo. Ecco il report della confederazione.

LE DINAMICHE CONGIUNTURALI

La stabilità  registrata a dicembre rispetto al mese precedente èdipesa da un lieve recupero della spesa relativa ai servizi (+0,1%) dopo il rallentamento negli ultimi due mesi, e di un calo della domanda di beni (-0,1%), che a novembre aveva segnalato un dato positivo. In questo contesto gli unici incrementi, peraltro di modesta entità , hanno riguardato gli alberghi, i pasti e consumazioni fuori casa (+0,2%), i beni e servizi ricreativi (+0,1%) e l’abbigliamento e le calzature (+0,1%). La tendenza al ridimensionamento ha riguardato soprattutto la spesa per i beni e servizi per la mobilità  (-0,4%), dopo l’incremento significativo di novembre, condizionata dal rallentamento delle vendite delle auto e delle moto, In riduzione anche i consumi dei beni e servizi per le comunicazioni (-0,2%), che da maggio non segnalano variazioni positive, e dei beni e i servizi per la casa (-0,1%) per i quali ha pesato un minor utilizzo di energia elettrica. Stabili, infine sia la spesa per gli alimentari, le bevande e i tabacchi, dopo il risultato positivo di novembre, sia la spesa per beni e servizi per la cura della persona che già  dal mese precedente aveva evidenziato segnali di rallentamento.

LE DINAMICHE TENDENZIALI

La crescita tendenziale dell’ICC (+1,7%) riflette l’andamento positivo sia della domanda relativa ai servizi (+1,5%), sia di quella per i beni (+1,8%). Positiva in particolare, come nei mesi precedenti, la domanda di beni e servizi per la mobilità  (+8,1%). Aumenti pi๠contenuti, in linea con i risultati del mese precedente, per la spesa per gli alberghi e pasti, e per i consumi fuori casa (+1,7%), per l’abbigliamento e le calzature (+1,4%), per i beni e servizi ricreativi (+1,0%) e per i beni e servizi per le comunicazioni (+1,0%). In moderato aumento anche la domanda per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,8%), per i beni e servizi per la casa (+0,4%) e per gli alimentari bevande e tabacchi (+0,1%).

LE TENDENZE A BREVE TERMINE DEI PREZZI AL CONSUMO

Pe il mese di febbraio 2016 l’Ufficio Studi Confcommercio stima, rispetto a gennaio, una variazione nulla grazie soprattutto alla flessione dei prezzi degli energetici. Nel confronto con febbraio 2015 la variazione del NIC dovrebbe attestarsi a -0,1%.