Un avviso che il fisco invia adesso ai datori di lavoro e soprattutto a quanti nel 2014 avevano scelto di sorvolare l’acconto e di versare l’imposta in un’unica soluzione. Il versamento prossimo va fatto in F24. Ecc cosa bisogna sapere.Â
Una scadenza in due round che èspiegata come segue dal fisco
Con la prossima scadenza del 16 febbraio chiude, quindi, il capitolo 2015 dell’imposta sulla rivalutazione annuale del Tfr. L’adempimento prevede, infatti, due appuntamenti in cassa: il primo, per il pagamento dell’acconto, da effettuare entro il 16 dicembre dell’anno di riferimento, il secondo, per il saldo, entro il 16 febbraio dell’anno successivo. Quantificare la prossima rata in scadenza èfacile: basta fare la differenza tra l’imposta complessiva e l’anticipo corrisposto a dicembre (con metodo storico o previsionale).
I fisco ricorda che esistono delle eccezioni:
- l’adempimento non riguarda enti e aziende i cui dipendenti hanno aderito a forme pensionistiche complementari, ipotesi in cui il Tfr accantonato dai lavoratori confluisce interamente nei fondi pensione.
- non sono tenuti al pagamento della sostitutiva, inoltre, i datori di lavoro non sostituti d’imposta, come, ad esempio, coloro che si avvalgono della collaborazione di colf, badanti e baby sitter (in tal caso, sono i dipendenti stessi a indicare nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno di corresponsione del Tfr la somma percepita e a pagarvi un’imposta sostitutiva del 20% a titolo di acconto).
Per il momento, inoltre, nessuna rivalutazione e, di conseguenza, nessuna tassazione per il sostituto costituito nell’anno di riferimento del tributo e, quindi, nel 2015. Questo appuntamento, ricorda il fisco, èper le imprese “nate” nel 2014 o meglio per quelle che a partire da quell’anno hanno deciso di saltare l’anticipo di dicembre versando in un’unica soluzione quanto dovuto.