Un aumento dei voucher molto consistente èstato registrato nel 2015 e non si puಠdire che sia il segno di un’Italia in ripresa economica. Si puಠdire perಠche èstato finalmente trovato uno strumento di pagamento che soddisfa le esigenze di datori di lavoro e lavoratori.Â
Nel 2015 risultano venduti 114.921.574 voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento medio nazionale, rispetto al corrispondente periodo del 2014 (69.172.879), pari al 66%. Lo rende noto l’Inps in un comunicato.
In presenza di un utilizzo corretto dello strumento, se ad ogni voucher corrisponde effettivamente un’ora di lavoro, sottolinea l’Inps, il volume di ore remunerate dai voucher venduti nel 2015 corrisponde a circa 57.000 unità di lavoro equivalenti.
Questi i dati forniti dall’Istituto che nel corso degli anni ha migliorato in modo interessante la comunicazione rispetto alla procedura di acquisto dei voucher. Un vademecum online molto essenziale spiega ad esempio chi puಠservirsi di questo strumento di pagamento, ma soprattutto ne elenca i vantaggi:
Per il prestatore: Il compenso èsente da ogni imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato. E’, inoltre, cumulabile con i trattamenti pensionistici, secondo la normativa vigente ed èriconosciuto ai fini pensionistici. Per il committente: Il committente puಠbeneficiare di prestazioni nella completa legalità , con copertura assicurativa INAIL in caso di eventuali incidenti sul lavoro, e senza dover stipulare alcun tipo di contratto.
Da tenere a mente che attraverso i ‘buoni lavoro’ (voucher) ègarantita la copertura previdenziale presso l’INPS e quella assicurativa presso l’INAIL, per il 2015, nei limiti di 5.060 euro nette (6.746 € lorde) per prestatore, con riferimento alla totalità dei committenti nel corso di un anno solare.