La procedura messa a punto dai tecnici dell’Amministrazione Finanziaria èla seguente. Ogni qual volta l’Agenzia delle Entrate si appresta a rimborsare delle somme – di qualunque entità e origine – ai contribuenti (i rimborsi avvengono periodicamente, quando vi sono fondi disponibili, a favore di migliaia di cittadini alla volta), invia preliminarmente un elenco dei destinatari ad Equitalia.
Quest’ultima, entro dodici giorni, deve dare una risposta, separando i contribuenti senza macchia da coloro che hanno in quel momento debiti insoluti e iscritti a ruolo. Se per i primi non ci sono altri passaggi prima dell’erogazione del rimborso, i secondi riceveranno invece un invito da Equitalia, in cui viene chiesto se desiderano compensare fra loro debiti e crediti.
Ovviamente, se i primi sono di entità superiore la somma residua resterebbe a ruolo, mentre nel caso opposto l’eccedenza sarebbe rimborsata.
Il cittadino ha sessanta giorni di tempo per rispondere; in caso di mancata risposta, vale il principio del silenzio-rigetto.
In genere, il contribuente dovrebbe avere convenienza ad accettare la proposta, a meno che egli non intenda contestare la somma iscritta a ruolo presso l’Agenzia delle Entrate, Equitalia o le commissioni tributarie.