Un comunicato  molto interessante della Confcommercio spiega come siano le parti sociali a dover intervenire direttamente nella contrattazione. Il tutto nella cornice del convegno “L’attuazione degli articoli 39 e 46 della Costituzione: tre proposte a confronto”.
“L’attuazione degli articoli 39 e 46 della Costituzione: tre proposte a confronto”. Questo il tema del convegno organizzato dalla “Rivista giuridica del lavoro e della previdenza sociale”, tenutosi il 13 aprile scorso a Roma presso il Centro Congressi Frentani. I lavori si sono conclusi con una tavola rotonda alla quale ha preso parte Jole Vernola, direttore centrale Politiche del Lavoro e Welfare di Confcommercio. Sul tema della rappresentanza, che “non va limitato ai contratti”, la Vernola ha sottolineato
“che occorre guardare anche al fronte datoriale: Confcommercio ha dichiarato di essere disponibile ad affrontare la questione. Va individuato un sistema che anche sul versante datoriale faccia riferimento ad un dato numerico. In tal caso una legislazione di sostegno puಠaiutare gli accordi e le posizioni sviluppate dalle parti sociali”.
Sulla contrattazione, invece,
“Confcommercio èperplessa. E’ una materia che dovremmo regolare noi parti sociali, perchè la lettura esterna puಠessere  parziale rispetto al mondo del lavoro e dell’impresa. Il  punto di partenza èquindi riduttivo, nella migliore delle ipotesi. Fare una legge partendo da un punto di partenza riduttivo ègià un controsenso. Le legittime  posizioni di alcuni non possono rappresentare  tutte le diverse esigenze e non vorremmo che l’impostazione legislativa sul lavoro, storicamente orientata a osservare i comparti industriali, finisse per orientare anche una legge sugli assetti contrattuali”.
Una proposta per lavarsi in panni in casa ma anche per restare aderenti al tessuto imprenditoriale.