Secondo un articolo apparso sul Corriere della Sera, la pi๠parte del gettito fiscale arriverebbe dai pensionati mentre diverso èil caso degli autonomi che soltanto in un caso su tre pagherebbe l’IRPEF. A queste dichiarazioni che etichettano gli autonomi come evasori tour court, replica la CGIA di Mestre.Â
Ecco le prime tre importanti segnalazioni della CGIA di Mestre:
- ancorchè fuorviante, èstatisticamente scorretto “assegnare†una quota importante dell’infedeltà fiscale ai lavoratori autonomi basandosi sull’analisi dell’Irpef che, ricordiamo, incide sul gettito fiscale complessivo solo per il 23,3 per cento;
- sull’entità dei redditi di tutte le categorie, ricordiamo che sebbene nella dichiarazione vi sia una casella intitolata al “reddito complessivoâ€, vi sono molte forme reddituali, riguardanti in particolar modo gli autonomi, che non vengono utilizzate per la sua determinazione:
- alcune legate a forme di sostentamento o integrazione dei reddito, si pensi alle indennità di invalidità o agli assegni familiari;
- altre soggette a forma di tassazione sostitutiva, si pensi alla cedolare secca sugli affitti o alla tassazione forfetaria per i regimi per i piccoli imprenditori, o legati ad alcuni particolari settori economici (agricoltura, navigazione, etc), o per ragioni di marginalità (voucher);
- altre, infine, perchè sin dall’inizio della riforma tributaria il legislatore ha deciso di escluderle. Si tratta dei redditi da capitale, che non comprendono solo gli interessi che percepisce il piccolo risparmiatore, ma anche i dividendi da partecipazioni (non qualificate) riconducibili a grandi società di capitali;
- in riferimento al contributo delle categorie al gettito IRPEF, si tratta di un esercizio che va eseguito con molta cautela. La distinzione non èmai netta e i risultati vanno interpretati con molta prudenza. I contribuenti, ad esempio, possono essere titolari di pi๠tipologie di reddito, tutte confluenti in quello complessivo. Nei redditi da lavoro dipendente, spesso si considerano anche quelli che includono i compensi degli amministratori delle società di capitali che, ovviamente, dovrebbero essere riconducibili al mondo del lavoro autonomo. Se ci cimentiamo su questo esercizio èsignificativa la seguente tabella nella quale si puಠvedere che il 12,8 per cento degli autonomi paga il 14,6 per cento del gettito totale dell’IRPEF. Nella categoria degli “autonomi†si sono stati considerati tutti i contribuenti IRPEF che dichiarano redditi di impresa, partecipazione in società di persone e impresa familiare/professionale.