Occorre indicarne innanzitutto il codice fiscale e il cognome e nome. Se tuttavia questi ultimi fossero già stati indicati nel Quadro B, in cui si identificava l’azienda, non ènecessario ripeterli.
àˆ poi richiesto di precisare la data e il luogo di nascita e il domicilio fiscale.
Quest’ultimo, utile per identificare gli uffici dell’Amministrazione Finanziaria territorialmente competenti, corrisponde solitamente con la residenza anagrafica, salvo il raro caso in cui èla stessa Amministrazione a stabilirne uno differente (d’ufficio o su richiesta motivata del contribuente).
Anche qui, come già nel Quadro B, occorre precisare se in tale luogo sono conservate in tutto o in parte le scritture contabili.
Il Quadro D, invece, ècompilato raramente. Riguarda il caso in cui il titolare della ditta debba servirsi, per i rapporti, con l’Amministrazione Finanziaria, di un rappresentante: èil caso del genitore, del curatore fallimentare, del rappresentante fiscale per il soggetto non residente ecc.
Bisogna perciಠindicare (se si tratta di persona fisica): cognome e nome, luogo e data di nascita e codice fiscale; èinvece necessario indicare solo quest’ultimo se il rappresentante èun soggetto diverso dalla persona fisica.
àˆ richiesto di indicare anche il “codice caricaâ€, ossia un numero ricavato da un’apposita tabella da cui si determina il legame giuridico fra rappresentante e rappresentato; in caso di fallimento o altra procedura concorsuale, serve anche la data di inizio del procedimento.
Anche il Quadro E èpoco utilizzato: si impiega solamente qualora si voglia comunicare che la ditta in oggetto èderivata da un’altra impresa preesistente, in seguito ad operazioni di cessione, donazione, affitto o simili. Occorre perciಠbarrare la casella corrispondente all’ipotesi considerata e indicare la Partita IVA della o delle controparti dell’operazione.