Nella prima di esse, occorre indicare i soggetti depositari (normalmente: il proprio commercialista) e i luoghi di conservazione delle scritture contabili. Si tratterà , quindi, di indicarne il codice fiscale e l’indirizzo preciso.
Quest’informazione riveste un’importanza basilare, perchè servirà all’Amministrazione Finanziaria per rintracciare, in caso di accertamento, tutti i dati utili per la ricostruzione del reddito e del volume d’affari del titolare.
Ogni errore od omissione nella compilazione rischia quindi di tradursi in sanzioni pesantissime a carico del contribuente.
Ogni rigo dedicato ad un diverso depositario èpreceduto da due caselle (“A†e “Câ€), che indicano rispettivamente avvio e cessazione: andranno dunque barrate per specificare se il depositario indicato ha iniziato o terminato di rivestire tale ruolo.
Nella seconda sezione, invece, si dovranno specificare gli eventuali indirizzi esteri dove si trovano in tutto o in parte le fatture, nell’unica ipotesi ammessa che esse siano conservate in forma elettronica: anche qui occorrerà indicare l’indirizzo preciso e barrare la casella “A†oppure “Câ€.
Anche il Quadro G èsuddiviso in due sezioni, ed èdestinato a raccogliere informazioni secondarie rispetto a quelle indicate nei quadri precedenti; per ognuna di esse, ancora una volta occorrerà barrare la casella “A†o “C†a seconda dei casi.
La prima sezione contiene l’indicazione delle attività secondarie svolte dall’azienda (rispetto all’attività principale indicata nel Quadro B), identificandole tramite il consueto codice Atecofin2007 e la relativa descrizione, il volume d’affari presunto, la tenuta di un’eventuale contabilità separata per quell’attività .
Nella seconda sezione, invece, ènecessario indicare gli altri eventuali luoghi dove èsercitata l’attività aziendale (distinti dai luoghi indicati nei Quadri B e C), il tipo di sede (per esempio: negozio, deposito, laboratorio…) e l’eventuale presenza anche in quel luogo delle scritture contabili.