Forse ci siamo: stop alla fatturazione delle bollette emesse ogni 28 giorni e ritorno alla fatturazione di dodici mesi. Salta quindi il tredicesimo mese che era stato praticamente regalato agli operatori a partire dal 2015 in poi.
Fissa i nuovi termini di pagamento degli abbonamenti, un emendamento al decreto legge collegato alla manovra, presentato dal relatore Silvio Lai (Pd), in commissione Bilancio al Senato: in base all’emendamento le bollette dovranno tornare ad essere fatturate mensilmente sia per abbonamenti telefonici, sia per tv e internet, Fano eccezione le offerte promozionali che potranno anche avere  scadenze inferiori al mese.
Tutti gli operatori del settore avranno a disposizione 120 giorni al massimo per potersi adeguare dopo l’approvazione del decreto legge.Â
L’emendamento riguarda le compagnie della telefonia fissa, controllate dall’Agcom: a bacchettare le aziende era gi arrivato nel marzo scorso, l’Authority, con la delibera 121/17/CONS che aveva stabilito la fatturazione mensile sui contratti di telefonia fissa, Adsl e fibra, vietando di fatto quella ai 28 giorni. Le compagnie, Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb, si erano rivolte al Tar, ma nel frattempo avevano continuano ad applicare la tredicesima mensilità .
BOLLETTE, STOP ALLE BOLLETTE OGNI 28 GIORNI
Lo stesso discorso per non vale per le bollette relative al telefono mobile per cui vigono le regole del libero mercato.
La fatturazione, molto scorretta, relativa a 28 giorni, anzichè a 30, era stata introdotta dagli operatori nel 2015 andando a creare una tredicesima mensilità extra che causava di fatto per il consumatore un aumento del costo annuale pari all’8,5%.
E l’unica soluzione, era quella di recedere dal contratto.