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Decreto fiscale, èlegge nella manovra di Bilancio

Via libera del Governo al decreto fiscale collegato alla manovra di Bilancio che diventa legge: non resta che attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per l’operatività  delle misure approvate con la fiducia da parte dell’esecutivo.

legge di bilancio

Fra le misure contenute, l’annunciata proroga al 7 dicembre dei termini per la definizione agevolata per chi era stato ammesso alla rottamazione 2016, ma non era riuscito a pagare le rate di luglio e di settembre. Fino e non oltre il 7 dicembre c’ tempo per mettersi in regola e per poter sostenere anche il pagamento della rata di novembre.

Il decreto contiene anche la rottamazione bis che offre a possibilità  di poter pagare le cartelle esattoriali notificate all’agente della riscossione del lasso di tempo che va dal primo gennaio 2000 al 30 settembre 2017 aprendo la definizione agevolata anche a chi aveva interrotto i piani di rateazione entro il 31 dicembre 2016. Prevista la delibera della rottamazione dei tributi locali da parte dei Comuni.

Come anticipato, stop anche alle fatture a 28 giorni perchè le bollette di telefonia e abbonamenti alle pay tv dovranno avere cadenza di 30 giorni onde evitare l’emissione di 13 fatture annuali: tempo di adeguamento per la società , quattro mesi.

DECRETO FISCALE, LE NOVITA’ DEL MAX EMENDAMENTO

L’aumento IVA resta congelato per il momento (fermo restando che arriverಠil prossimo anno), ma viene anche introdotta la liberalizzazione del mercato dei diritti d’autore che sancisce ufficialmente la fine monopolio Siae e l’estensione dello split payment, viene introdotto il Bonus pubblicità , vale a dire il credito d’imposta che viene esteso anche agli investimenti sulle testate online e a quelli delle imprese del terzo settore.

Il contestato spesometro diventa semestrale o annuale e prevede il possibile invio cumulativo delle fatture sotto i 300 euro e niente sanzioni per gli errori del primo semestre 2016 che dovranno essere sanati entro il febbraio 2018, previsto anche l’equo compenso per tutti i professionisti, con o senza ordine.