Stop agli aumenti nonostante l’agognato ritorno alla fatturazione mensile di 30 giorni? Forse ci siamo veramente: l’Antitrust ha comunicato la sospensione cautelare dei rialzi delle bollette telefoniche comunicati dalle compagnie telefoniche in vista della nuova normativa che impone il ritorno alla fatturazione mensile di trenta giorni in sostituzione delle quattro settimane, ogni 28 giorni.
La famigerata tredicesima bolletta perಠnon era affatto sparita, ma era stata semplicemente rispalmata sulle 12 bollette mantenendo l’aumento comunicato lo scorso anno e pari all’8.6%.
Al fine di evitare il prodursi, nelle more della conclusione del procedimento, di un danno grave e irreparabile per la concorrenza e, in ultima istanza, per i consumatori, l’Autorità ha adottato misure cautelari urgenti intimando agli operatori di sospendere l’attuazione dell’intesa oggetto di indagine e di definire la propria offerta di servizi in modo autonomo rispetto ai propri concorrenti.
Questa la nota con cui l’Antitrust ha comunicato la sospensione cautelare dei rialzi delle bollette telefoniche in attesa di poter verificare l’esistenza di un’intesa nata tra i provider, TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb, che in pratica avrebbero potuto coordinare una strategia commerciale comune per fare cartello portando automaticamente tutte le tariffe ad aumentare. Gli importi in pratica attualmente sono tutti simili e il Garante ha intimato agli operatori “definire la propria offerta in modo autonomoâ€. Nonostante gli operatori si siano precipitati a comunicare di non aver aumentato il canone, la realtà gli smentisce: in concomitanza con il ritorno dei rinnovi mensili, la spesa annuale resta immutata registrando l’aumento distribuito sulle 12 bollette.
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