Non èun quadro rassicurante quello offerto dal Rapporto annuale dell’ISTAT che mostra un’Italia sempre pi๠vecchia.Â
Per il terzo anno consecutivo diminuisce di quasi 100mila persone la popolazione rispetto all’anno precedente arrivando a contare 60,5 milioni.
Italiani sempre pi๠vecchi, con il nostro Paese che diventa il secondo pi๠vecchio del mondo e conta 168,7 anziani ogni 100 giovani, ma anche sempre pi๠soli considerando che gli anziani che vivono soli passano pi๠di 10 ore senza nessun tipo di interazione con gli altri.
L’Italia èanche il paese pi๠fragile rispetto all’Ue visto che il 17,2% si sente privo o quasi del tutto privo di sostegno sociale.
I dati ISTAT confermano che l’ascensore sociale èbloccato e la dote familiare (come beni economici e titoli di studio e attività dei genitori) diventa indispensabile per ottenere successo nello studio e nel lavoro. Indispensabile anche la giusta rete di amici e parenti per cercare e trovare lavoro come accade per il 47,3% (50,6% al Sud) a fronte del 52,7% che ha trovato lavoro tramite annunci, agenzie o concorsi.
Il Sud non ha ancora recuperato i livelli pre-crisi economica arrivando a contare il doppio dei Neet rispetto al Nord, giovani di età compresa 15-29enni che non studiano e non lavorano.
Scende e sta quasi per scomparire del tutto il lavoro manuale con una contrazione di un milione di posti di lavoro fra “operai e artigiani” mentre aumentano le “professioni esecutive nel commercio e nei servizi†che includono anche impiegati con bassa qualifica confermando una perdita di 895mila unità nelle industrie e l’acquisizione di 810mila figure nei servizi.
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