Con l’approvazione del Decreto Dignità , arrivano anche una serie di semplificazioni relative alle Partite IVA cercando di snellire la burocrazia e le continue scadenze. Il Governo interviene in particolare sul Redditometro, sullo Spesometro e sullo Split Payment cercando di venire anche incontro alle richieste dei professionisti.
Partiamo dallo spesometro: per il momento lo strumento resta, ma viene semplicemente prorogato: approvata infatti la proroga relativa all’invio dei dati delle fatture emesse ricevute relativi al terzo trimestre 2018.
Per l’invio ci sarà tempo fino al prossimo 28 febbraio 2019 per cui per momento non cambia molto: anche la precedente legge di bilancio aveva introdotto la possibilità  di un invio dello spesometro su base semestrale, trasmettendo i dati degli ultimi due trimestre entro la fine del febbraio successivo.
Rivoluzione in vista invece per il Redditometro, una sorta di accertamento induttivo del reddito, che di fatto viene praticamente abolito: diventa pertanto inapplicabile a partire dall’anno di imposta 2016 che viene dichiarato nel 2017.Â
Stando a quando previsto dal Decreto Dignità non ci dovrebbero essere controlli sulle dichiarazioni 2017 relative all’anno di imposta 2016, ma resta tutto invariato per quando riguarda i redditi degli anni precedenti. Al momento resta una sorta di clausola di transizione che consente di proseguire eventuali controlli o inviti già notificati al contribuente, ma senza la possibilità di poterne inviare degli altri.
E prima di poter introdurre nuovi elementi di misurazione induttiva del reddito, dovranno prima essere sentiti i giudizi di ISTAT e associazioni dei consumatori.
Abolito anche Split payment, praticamente l’obbligo di scissione dei pagamenti per i professionisti e per i lavoratori autonomi che applicano la ritenuta alla fonte. Confermato invece lo Split payment invece per le imprese sempre in merito alle operazioni verso la pubblica amministrazione.
DECRETO DINIGTA’, TUTTI I PUNTIÂ
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