Ammonta a ben 12.000 euro all’anno il peso del fisco complessivo su ogni italiano inclusi anche i contributi previdenziali e nel 2017 la pressione fiscale si èattestata al 42,5%.
Questo èquanto riporta la Cgia di Mestre che conferma come ogni italiano versi mediamente all’erario quasi 8.300 euro di tasse all’anno: le pi๠alte sono Irpef e Iva che incidono sul gettito tributario totale, che nel 2017 si èattestato intorno a 502,6 miliardi di euro.
La pressione fiscale, come ricorda la Cgia, èdata dalla somma delle entrate tributarie e previdenziali rapportata al Pil e il sistema appare decisamente troppo esoso e molto frammentato.
Per capire se nel 2018 pagheremo pi๠o meno tasse dell’anno scorso dovremo attendere la pubblicazione della nota di aggiornamento al Def prevista per il prossimo mese di settembre. Tuttavia, a seguito del rallentamento del Pil, èmolto probabile che rispetto al 2017 la pressione fiscale sia destinata ad aumentare di qualche decimale, nonostante il carico fiscale per l’anno in corso non abbia subito alcun inasprimento. Per il 2019, invece, dovremo attendere la legge di Bilancio che dovrà essere approvata dal Parlamento entro la fine di quest’anno.
Spiega il coordinatore dell’Ufficio studi degli Artigiani di Mestre Paolo Zabeo che ricorda come la pressione fiscale in Italia sia la sesta pi๠elevata dell’Ue dopo la Francia (48,7%), la Danimarca (47,3), il Belgio (46,5), la Svezia (44,3) e la Finlandia (43,3), ma la situazione appare ancor già paradossale considerando “il livello dei servizi che nel nostro Paese deve migliorare moltissimoâ€.
Per le aziende le imposte che pesano di pi๠sono l’Ires, che nel 2017 ha consentito di incassare 34,1 miliardi di euro e l’Irap che ha assicurato 22,4 miliardi di gettito.
Altrettanto alta l’imposta sugli oli minerali che l’anno scorso ha garantito 26 miliardi di gettito. Imu e Tasi, invece, hanno prelevato dalle tasche dei possessori di case, negozi e capannoni 21,5 miliardi, l’imposta sull’energia elettrica e gli oneri di sistema ègravata per 14,4 miliardi di euro senza dimenticare l’addizionale regionale Irpef (11,8 miliardi), l’imposta sui tabacchi (10,5 miliardi) e l’imposta sul lotto e le lotterie (8,8 miliardi).