Con l’introduzione del Decreto Dignità cambiano anche le funzionalità del Redditometro che fatto viene in qualche modo congelato in attesa che un nuovo provvedimento Ministero delle Finanze introduca un suo sostituto.
Il Redditometro di fatto non puಠessere pi๠applicabile a partire dagli anni di imposta successivi al 2015 impedendo di fatto al Fisco di effettuare degli accertamenti sintetici da Redditometro fondati su elementi indicativi della capacità di reddito dato che la legge èstata abolita ed ènecessario un nuovo decreto.
In base alle novità del decreto Dignità si stabilisce che i criteri per l’accertamento sintetico vengono bloccati per gli anni di imposta successivi al 31 dicembre 2015.
Per le annualità precedenti al 2015 non cambia davvero nulla per cui restano anche validi gli inviti del Fisco per fornire dati e notizie richiesti, ma l’abrogazione non si applica agli atti già notificati e non prevede il rimborso di somme che eventualmente siano già state pagate. Insomma la data spartiacque èffettivamente quella del 2015: tutto ciಠche riguarda gli anni del 2015 va regolarizzato mentre tutto ciಠche riguarda gli anni successivi alle 2016 vanno praticamente bloccati. Che il redditometro fosse andato in disuso si era già capito anche dal fatto che già nel 2017 gli accertamenti sintetici erano scesi vertiginosamente del 94.6% diventando solo  rispetto a numeri ben pi๠consistenti del 2012.
Il redditometro di fatto cade in disuso vista anche la nuova strategia dell’agenzia delle entrate che sta cercando di promuovere nell’arco degli ultimi anni l’adesione spontanea e si pensa infatti di abolire definitivamente lo strumento del Redditometro.
DECRETO DIGNITA’, LE NOVITA’ INTRODOTTE
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