Si tratta della facoltà di eseguire pagamenti di importo ridotto tramite apposite card elettroniche basate sulla tecnologia contactless: sarà quindi sufficiente appoggiare la card ai lettori POS per eseguire il pagamento, senza nemmeno digitare un codice PIN.
Le card saranno fornite da società finanziarie ad hoc, gli istituti di pagamento, che faranno concorrenza alle banche.
In pratica, il cittadino depositerà presso tali istituti un importo a propria scelta, da cui via via saranno tratti i fondi per i pagamenti virtuali nella vita di tutti i giorni. Ma, come seconda scelta, sarà anche possibile chiedere che le spese siano addebitate sul credito residuo del telefono cellulare.
Come detto, si tratterà di micropagamenti: la direttiva prevede una soglia massima per operazione pari a trenta euro, che i singoli Stati potranno ridurre ulteriormente oppure incrementare fino al massimo di sessanta. La commissione riconosciuta all’istituto di pagamento dovrebbe aggirarsi intorno al 6-8%.
La soluzione potrà tornare utile per moltissime microspese quotidiane: i parcheggi, i giornali, il cappuccino al bar, il biglietto del bus o del cinema. Una volta fatta l’abitudine, dovrebbe conseguirne una notevole semplificazione per i cittadini, che non dovranno pi๠impazzire fra mille monetine, e per i negozianti, che non dovranno pi๠farsi in quattro per garantire il resto a tutti.
Ma le prime statistiche registrano molto scetticismo fra i cittadini europei. àˆ soprattutto la mancanza del PIN a preoccupare, poichè istintivamente associata ad una scarsa sicurezza nella protezione dei propri risparmi.