E dato che l’impresa tende sempre pi๠a servirsi di professionisti per la selezione del personale, diviene indispensabile per il candidato seguire alcune regole, poche ma fondamentali, per nutrire qualche speranza di non uscire dal colloquio con le ossa rotte.
àˆ bene andare informati sull’impresa: conoscere la sua storia, il suo core business, il mercato cui si rivolge, nonchè avere un’idea, almeno generale, della mansione che si propone di assegnare.
Occorre, poi, dimostrare interesse ed entusiasmo per le prospettive di assunzione e di carriera; non sarebbe male che fosse, anzi, lo stesso candidato a porre qualche domanda o richiesta di chiarimento, il che denoterebbe un effettivo interessamento.
L’abbigliamento deve essere adeguato al tipo d’impresa: impensabile non avere giacca e cravatta se si spera di entrare in banca, impensabile averle se si vuole lavorare in una discoteca. In tutti i casi, va bocciato un aspetto trasandato, che riflette un probabile disordine anche nello svolgimento del lavoro. E, naturalmente, chi non èpuntuale al colloquio non ha alcuna speranza.
Meglio non barare sulle proprie conoscenze ed esperienze: un esperto selettore lo smaschererà con facilità ; preferibile, semmai, sopperire al proprio scarso curriculum vitae dimostrando una convinta propensione ad imparare.
àˆ possibile che vi siano dei test logici da superare: in commercio esistono molti manuali che insegnano ad orientarsi in questa tipologia di quiz.
Infine, èbene ricordare che quasi sempre verrà posta la domanda su cosa il candidato chiede all’azienda; ma èuna domanda alla quale l’aspirante lavoratore resta spesso spiazzato. Utile, dunque, prepararsi una buona risposta in anticipo.