La ricerca di un lavoro, a prescindere dalla fase della carriera che si sta attraversando, è indubbiamente impegnativa. Non importa il settore in cui si ha intenzione di crescere o di entrare da zero: nel momento in cui si è nella sopra citata situazione, è necessario procedere con metodo.
La preparazione del curriculum e la candidatura a una posizione lavorativa (per la quale sempre più persone ricorrono ai portali dedicati al job searching come la piattaforma Cving) sono i due passaggi principali che precedono un colloquio, di conseguenza quando si parla di preparazione a un incontro conoscitivo con un potenziale datore di lavoro è giusto sottolineare l’importanza di queste due fasi, che devono essere curate con grande attenzione.
Prima di arrivare al colloquio vero e proprio è necessario, come ben si sa, passare dalle maglie del recruiting. Al giorno d’oggi, questo step è sempre più social. Non si contano le aziende con gli addetti alla selezione del personale che passano in rassegna i profili social dei potenziali candidati.
Se si viene inclusi tra quelli scelti, bisogna prepararsi al meglio per il colloquio. Nelle prossime righe di questo articolo, vedremo qualche consiglio pratico per fare buona impressione.
L’importanza della spontaneità e della naturalezza
Un colloquio di lavoro di successo è un momento di interazione in cui si mettono in primo piano spontaneità e naturalezza. Come specificato in precedenza citando il ruolo dei social, viviamo in un mondo in cui raccontiamo tantissimo di noi ogni giorno, quasi senza rendercene conto.
La persona che abbiamo davanti, quasi sempre, sa già molto di noi ed è in grado di rendersi conto se ha davanti qualcuno che assume un atteggiamento affettato. Fondamentale per evitare di incorrere in questo errore è studiare il linguaggio del corpo e in particolare i gesti che comunicano chiusura.
Il giusto equilibrio
Per avere successo quando si affronta un colloquio di lavoro, è essenziale mettere in primo piano il giusto equilibrio fra consapevolezza delle proprie potenzialità e disponibilità a superare i propri limiti. Qualche esempio? Mai chiudere il colloquio con espressioni come “Grazie per l’opportunità che mi avete dato”. Molto meglio è una frase come “Sono molto felice di iniziare questa nuova avventura assieme a voi”. Così facendo, non ci si pone in una posizione di bisogno, ma alla medesima altezza del resto del team, dimostrando fin da subito di essere una persona proattiva.
Per quanto riguarda i limiti, è essenziale essere sinceri. Un aspetto che viene spesso chiamato in causa quando si tocca questo tema è quello della conoscenza dell’inglese. Mai dire che si è madrelingua se si ha un inglese che supera di poco quello scolastico. La cosa giusta da fare, in questi casi, è mostrarsi disposti a migliorare la propria padronanza della lingua.
Documentarsi sull’azienda
Quando si punta a fare buona impressione sul potenziale datore di lavoro, è essenziale presentarsi al colloquio avendo preso informazioni sull’azienda. Al giorno d’oggi, gli imprenditori apprezzano sempre di più i candidati che mandano la propria application dopo aver analizzato a fondo la realtà, in modo da sceglierla tenendo conto dell’allineamento con i propri valori. L’appagamento economico è solo una parte dell’universo professionale ideale di una persona: conta anche il benessere interiore e, come già accennato, il fatto di lavorare in un contesto che risuoni dal punto di vista valoriale.
La cura del look
La cura del look è un dettaglio fondamentale di qualsiasi colloquio. Attenzione: gestirla nel modo giusto non vuol dire puntare in tutti i casi alla giacca e alla cravatta. L’abbigliamento del colloquio deve essere coerente con il tipo di realtà dove ci si vuole candidare. In una start up tech, va benissimo un look informale – ma decoroso – mentre per uno studio legale si presta meglio il già citato outfit elegante.