Circa due nazioni su tre oggi aderiscono all’OMC, e alla porta bussano altri giganti finora rimasti alla porta, a partire dalla Russia.
In generale, infatti, ogni Paese ha interesse a favorire il commercio internazionale per far valere all’estero le proprie specialità e per far arrivare nel proprio territorio con minori difficoltà e a minore costo le materie di cui necessita.
A fronte di questo principio, abbastanza intuitivo, si scontrano perಠuna miriade di piccole e grandi controversie che vedono contrapposti i vari membri, magari per singoli prodotti. In genere i colloqui vanno avanti per mesi e mesi, perchè, com’ facile comprendere, ètutt’altro che facile mettere d’accordo decine e decine di Stati su regole comuni, quando gli interessi sono contrapposti.
Il principale ramo di controversie èl’agricoltura, a causa del forte sostegno protezionistico che l’Unione Europea pone a favore dei propri coltivatori e che sono viste come il fumo negli occhi sia dagli Stati Uniti che dai Paesi africani, che reagiscono con altre misure protezionistiche in altri settori.
Il precedente vertice, a Hong Kong nel 2005, si chiuse pressochè con un nulla di fatto a causa dei veti incrociati, e nel frattempo si èabbattuta la crisi globale; molto difficile, dunque, fare previsioni sull’andamento del prossimo appuntamento, che sta per aprirsi a Ginevra.
Va perಠdetto che se l’organizzazione planetaria segna il passo, si sviluppano e si intersecano gli accordi di natura regionale: il prossimo sarà l’unione doganale fra Russia, Bielorussia e Kazakistan.