Si tratta dei costi che tutto questo provoca alle aziende italiane: e si tratta di cifre faraoniche, riferite al 2007.
Si calcola, infatti, che le nostre aziende siano costrette, per un motivo o per l’altro, a sborsare due anni fa oltre un miliardo di euro come conseguenze dirette e indirette delle lentezze delle procedure fallimentari, e altrettanto per quelle legate ai procedimenti civili di primo e secondo grado. Altri cinquecentotrenta milioni, inoltre, sono legati a spese burocratiche e amministrative collaterali alle fattispecie già citate.
Questi dati non sorprendono nemmeno pi๠di tanto, se riletti alla luce delle notizie sulla lunghezza dei procedimenti: circa due anni e mezzo di media per il primo grado, poco meno per il secondo. àˆ molto, ma sono comunque notizie migliori rispetto a quelli emerse in analoghe rilevazioni di alcuni anni fa.
Ma èmolto peggio il settore concorsuale: una procedura fallimentare dura in media circa otto anni, e questo dato, già drammatico, tende a salire con il tempo a dispetto di tutte le riforme intervenute.
La ricerca di strade alternative e decisamente pi๠rapide si fa impellente, e sarà interessante notare l’impatto della riforma sulla mediazione civile, recentemente varata e in attesa di divenire operativa.
Infine, l’analisi sul territorio: la Regione che vanta i processi pi๠veloci èla Valle d’Aosta, mentre la bocciatura pi๠pesante va alla Basilicata.