L’incremento, che definire esponenziale èpoco, èl’indice dell’elevata capacità organizzativa e tecnologica della criminalità odierna, e i danni ad esercenti e consumatori sono ovviamente enormi.
L’impegno della Guardia di Finanza èmassiccio e continuo, ma il problema appare di difficile soluzione. D’altronde, si calcola che nell’Unione Europea ogni cittadino esegua mediamente 158 transazioni elettroniche ogni anno: come si vede, il terreno per truffatori ed imbroglioni èmolto fertile.
Nè meno complesso appare l’altro grande fronte, quello di monete e (soprattutto) banconote false: fenomeno criminale tutt’altro che nuovo, in verità , ma i falsari del Duemila sono molto pi๠organizzati dei loro colleghi di una volta.
Soprattutto, molto pi๠difficile appare riconoscere a prima vista le banconote false, sebbene ad un occhio esperto non sfuggano certe piccole e ineliminabili imperfezioni. Le monete da due euro false, ad esempio, presentano i contorni dell’effigie di Dante piuttosto indefiniti. Il fatto che una faccia delle monete, comunque, èlasciata alla libera scelta dei singoli Stati aderenti complica la vita ai consumatori, che accettano monete con immagini sconosciute confidando che si tratti dei pezzi coniati in qualche nazione minore di Eurolandia.
Il “pezzo†pi๠soggetto a falsificazione, comunque, èla banconota da 50 euro; nei primi dieci mesi del 2009 ne sono state sequestrate quasi 172.000.
Infine, i dati regionali: la Regione che ha visto eseguire il maggior numero di sequestri di soldi falsi èstata la Campania, mentre quella meno a rischio pare essere la pur vicina Basilicata.