L’impresa potrà cosଠfregiarsi di tale attestazione sui propri prodotti, che costituisce un importante elemento di marketing (l’89% dei consumatori li ritiene utili). Ma soddisfare i parametri della qualità èutile anche a fini interni: costituisce infatti indice di razionalizzazione dell’organizzazione, di riduzione dei costi inutili e di ottimizzazione delle risorse.
Nel tempo, il numero delle imprese che si sono affidate ai certificatori di qualità èandata costantemente crescendo; ma nel secondo trimestre del 2009, per la prima volta, c’ stato un calo sensibile (circa un migliaio di certificazioni in meno), sebbene nel complesso dei primi mesi del 2009 vi ècomunque stata una crescita rispetto all’anno precedente (+4,1%).
Il motivo della flessione a metà dell’anno èda ricercare semplicemente nell’acutizzarsi della crisi globale. Molte società hanno dovuto tagliare i costi di servizi e consulenze, e fatalmente anche le certificazioni di qualità sono state sacrificate.
Questo èdimostrato anche dal fatto che i tagli nel 2009 sono stati registrati soprattutto nei settori industriali pi๠in difficoltà (articoli sportivi, editoria, gioielleria…) mentre in altri ambiti pi๠stabili si èinvece registrato un maggiore ricorso alle certificazioni (riciclo, costruzioni navali, fonti energetiche rinnovabili con ad esempio l’energia del fotovoltaico…).
Si ritiene, comunque, che, passata la tempesta, il trend dovrebbe ritornare uniformemente a crescere: secondo le statistiche, infatti, quasi tre imprenditori su quattro ritengono le certificazioni di qualità importanti per la credibilità dei propri prodotti.