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I parchi di divertimento reggono alla crisi

gardaland

A dispetto di ogni previsione, il 2009 èstato un buon anno per gli affari dei parchi di divertimento.
Se èvero che la diminuzione del potere d’acquisto e le incertezze verso il futuro hanno spinto gli italiani a tagliare molte spese voluttuarie, le giornate in libertà  a Gardaland, Mirabilandia e negli altri luna-park piccoli e grandi sparsi in tutta Italia si sono rivelate un passatempo a cui i nostri connazionali non hanno voluto rinunciare.


In attesa dei dati riferibili a tutto l’anno, la SIAE ha diffuso le informazioni riguardanti i primi nove mesi.

Da gennaio a settembre sono stati staccati circa 11.300.000 biglietti d’ingresso, pari a cinquecentomila in pi๠rispetto all’analogo periodo del 2008. In termini di fatturato, il livello èpari a 177.300.000 di euro (+11,4% rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente).

Si calcola, poi, che le spese supplementari sostenute all’interno dei parchi (fra magliette, souvenir e alimenti) siano costate circa dieci euro ad ogni visitatore, con un giro d’affari che dunque oltrepasserebbe i centodieci milioni di euro.
Altri incassi minori provengono poi da fonti sparse (riprese televisive e cinematografiche, sponsorizzazioni, pubblicità  ecc.) che aggiungono un altro milione e mezzo al bottino.


Questi dati confermano la tendenza registrata anche in altri settori del tempo libero: gli italiani non rinunciano a divertirsi anche in tempi di vacche magre; ma diventa indispensabile rinnovare le attrazioni, per stare al passo con i tempi e reggere l’agguerrita concorrenza straniera.
Cosà¬, mentre Canevaworld diventa “Movieland Park” e punta a ricreare il mondo dei Flintstones e Mirabilandia ha lanciato una nuova attrazione (ISpeed) che ripropone le emozioni della Formula Uno, la grande attesa ètutta per Cinecittà  World, lo sterminato parco a tema che sta per essere inaugurato alle porte della Capitale.