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Buoni vacanze per famiglie povere

Per alleviare le difficoltà  delle famiglie indigenti che risiedono nel nostro Paese, il legislatore deve aver pensato che le indennità  di disoccupazione o la messa in mobilità  non sono sufficienti.
Per far sentire i nostri concittadini meno fortunati alla stessa stregua di una normale famiglia italiana, si èstabilito lo stanziamento dei cosiddetti “buoni vacanza”, che consentono di addebitare allo Stato parte delle spese di una vacanza al mare, in montagna, nelle città  d’arte o dove si preferisce.


Il meccanismo, attivo da pochi giorni, funziona in questo modo. Le famiglie a basso reddito avranno la possibilità  di acquistare dei voucher di diverso taglio, spendibili nelle varie località  di villeggiatura. Il costo del voucher, in parte, èperಠa carico delle casse pubbliche.
La percentuale del contributo pubblico sull’ammontare del voucher varia a seconda delle condizioni reddituali della famiglia: si va da un minimo del 20% ad un massimo del 45%. Va precisato che il voucher non èutilizzabile nei periodi di alta e altissima stagione.

Naturalmente, non tutti i soggetti potenzialmente interessati (due milioni di persone, secondo le stime delle associazioni di consumatori) potranno fruire del buono, dato che i fondi stanziati per ora ammontano a soli cinque milioni di euro.


Sarà  quindi necessaria una corsa alla prenotazione telematica. Gli utenti dovranno collegarsi al sito www.buonivacanza.it ed eseguire una prima prenotazione, a cui seguirà  l’assegnazione automatica di un codice; dopodichè sarà  necessario presentarsi presso una filiale Intesa – San Paolo nei dieci giorni successivi (a pena di decadenza), per comunicare il codice e acquistare i voucher desiderati, che saranno recapitati in seguito a casa.

àˆ anche possibile restituire a suo tempo i buoni non utilizzati, ma alla somma versata a suo tempo sarà  defalcato il 4% a titolo di spese amministrative.