Per l’esattezza, dicembre ha visto crescere il fatturato dell’1,9% e (dato anche pi๠rilevante) gli ordini per commesse del 4,7% rispetto a novembre, mentre, a livello annuo, gli stessi valori crollano al -18,7% e al -22,4% in comparazione con il 2008.
I comparti pi๠danneggiati sono quelli dell’industria pesante (metallurgia in primis), senza particolari distinzioni fra gli effetti sul mercato interno e quello internazionale. I primi segni di ripresa, invece, secondo l’ISTAT hanno interessato i settori dei mezzi di trasporto, delle tecnologie informatiche, degli orologi e della chimica, in cui la crescita del fatturato a dicembre rispetto al mese precedente oscillano fra il 7 e il 15%.
Per quanto riguarda l’automobile, su cui normalmente si concentrano le principali attenzioni, come sempre l’andamento degli ordini e del fatturato èandato a ruota della presenza o meno degli incentivi sulla rottamazione.
Se èquasi certo che il 2010 sarà meno duro, le cicatrici lasciate dalla tempesta finanziaria dell’ultimo anno e mezzo resteranno a lungo.
D’altronde, la stessa presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, si èdichiarata scettica sulla possibilità che la ripresa possa essere rapida: èpi๠probabile, infatti, che il risveglio della nostra economia si distenda su tempi molto lunghi.
La Marcegaglia si èdichiarata preoccupata soprattutto sul fronte dell’occupazione: al momento il tasso dei senza-lavoro èall’8,5% e si teme si possa arrivare anche al 10% prima che si inverta la tendenza.