Secondo la legge, un’impresa (controllante) controlla un’altra (controllata) quando possiede la totalità del suo capitale sociale (controllo totalitario), oppure la maggioranza del capitale stesso (controllo con maggioranza assoluta), oppure comunque tante azioni da consentirle di esercitare un’influenza dominante all’interno dell’assemblea ordinaria dei soci della controllata (controllo con maggioranza relativa).
Il concetto di “influenza dominante†ha importanza basilare ma non èin alcun modo definito dal legislatore: si tratterà , dunque, di verificare caso per caso se esso sussiste effettivamente o meno. In effetti, se l’azienda Alfa possiede il 40% delle azioni della società Beta e il resto del capitale èfrazionato fra mille piccoli soci, èchiaro che Alfa puಠdi fatto fare il bello e il cattivo tempo nell’assemblea di Beta pur non avendo la maggioranza delle azioni.
Il legame di controllo sussiste anche quando esso èsercitato non direttamente bensଠtramite intermediari di ogni natura, incluse le società fiduciarie; non contano, perà², i voti espressi per delega di terzi.
Il controllo si ha anche quando èspresso tramite altre società controllate (controllo indiretto): se Alfa controlla Beta e Beta controlla Gamma, èvidente che Alfa controlla indirettamente Gamma.
Esiste, infine, un’ultima ipotesi, la pi๠difficile da verificare. Si ha controllo anche quando, al di là del possesso di partecipazioni, Alfa impone la sua influenza dominante su Beta in virt๠di particolari vincoli contrattuali. Se Alfa èl’unico cliente del piccolo fornitore Beta, essa potrà imporre la sua volontà in mille modi senza che Beta possa opporsi.