Prima di analizzare le regole da seguire, èbene fare alcune premesse.
Innanzitutto, l’attenzione va concentrata sull’imposta sui redditi, in quanto le quote di ammortamento che appaiono in bilancio sono i medesimi valori validi anche per l’IRAP.
La seconda premessa riguarda la possibilità che l’ammortamento civilistico e quello fiscale portino a risultati diversi.
Qualora le quote di ammortamento calcolate fiscalmente siano diverse da quelle civilistiche, questo deve comportare il calcolo delle relative imposte differite e anticipate. Se il carico tributario diminuisce a seguito delle norme fiscali, infatti, questo significa che quest’anno gli ammortamenti sono stati pi๠pesanti rispetto a quanto presente in bilancio, e che dunque pagheremo pi๠imposte negli anni a venire: occorrerà calcolare e riportare in bilancio l’ammontare di tali imposte differite (che rappresentano un componente negativo di reddito).
Nell’ipotesi opposta, invece, occorrerà calcolare le eventuali imposte anticipate (che sono una forma di ricavo): poichè queste ultime incidono positivamente sul reddito d’esercizio, èperಠrichiesto dal principio di prudenza che le imposte anticipate siano riportate soltanto se vi siano ragionevoli motivi per pensare che tali ricavi siano effettivamente coperti dagli introiti degli anni a venire.
Chiaramente, la Nota Integrativa dovrà dare conto dettagliato di tutti i calcoli che hanno portato alla determinazione delle imposte differite e anticipate.
Va segnalato, infine, come nella prassi, per motivi di semplicità , quasi tutte le imprese adottino in bilancio le medesime quote di ammortamento calcolate fiscalmente, senza porsi problemi sulla vita utile dei cespiti. àˆ bene precisare, comunque, che a rigor di legge tale prassi èassolutamente vietata.