La scelta adottata dal ministro Tremonti èquella definita del “taglio lineareâ€: non si èvoluto, cioà¨, decidere cosa cancellare nel dettaglio, bensଠstabilire una profonda riduzione del budget a disposizione; a quel punto saranno gli enti interessati a decidere nel concreto quali voci di spesa eliminare o ridimensionare.
Va precisato che la manovra opera soltanto a livello statale: agli enti locali si suggerisce di agire nelle medesime direzioni, lasciando comunque loro ogni decisione.
I fondi a disposizione dei singoli ministeri subiscono un taglio lineare del 10% rispetto alle risorse di cui erano dotati nel 2009: la riduzione riguarda ogni spesa ministeriale, con limitate eccezioni risparmiate dalla mannaia (fondi per università e ricerca, missioni militari all’estero, cinque per mille…). Analoga percentuale èquella propria dei tagli apportati ai compensi di dirigenti e amministratori di enti pubblici di ogni tipo.
Riduzioni molto pi๠corpose sono state riservate ad alcune spese previste per i dipendenti pubblici: ridotti del 50% gli stanziamenti per le missioni in trasferta e per le attività formative, mentre per fiere, convegni ed eventi di altro genere la riduzione èdell’ottanta percento; inoltre, tali eventi potranno essere organizzati solo al di fuori degli orari d’ufficio, cosicchè si puಠpresumere che solo quelli veramente importanti saranno mantenuti.
Anche le famigerate “auto blu†subiranno un taglio draconiano: 80% in meno. E per le sponsorizzazioni la pulizia ècompleta: nessun ente statale potrà pi๠sponsorizzare alcunchè.
Taglio dell’ottanta percento, infine, per le consulenze. Questo èil punto che desta maggiori perplessità , poichè molti giri di vite erano già stati eseguiti in precedenza, e gli incarichi oggi esistenti sono spesso indispensabili per gli enti interessati.