La prima direttrice riguarda l’IRAP: le Regioni economicamente pi๠fragili del Paese (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna), destinatarie del gettito per quanto riguarda imprese e professionisti ivi localizzati, sono autorizzate a ridurre l’aliquota dell’imposta dall’attuale 3,9%, fino eventualmente ad azzerarla. Il vantaggio verrà riconosciuto alle nuove iniziative economiche: tutto da chiarire a quali si farà riferimento, e per quanto tempo.
Il ministro Tremonti assicura che si tratta del primo passo verso la totale abolizione dell’IRAP, prevista nel programma di Governo; in futuro, quindi, la misura dovrebbe essere estesa anche alle Regioni del Centro-Nord.
Ci sono, perà², due ostacoli grossi come macigni da superare: l’autorizzazione dell’Europa a creare una fiscalità di vantaggio nel Mezzogiorno, e, soprattutto, il fatto che molte delle Regioni interessate presentano paurosi deficit nelle casse pubbliche, a cui si aggiungeranno i forti tagli appena decisi con la medesima manovra. Difficile, pertanto, che queste Regioni potranno permettersi di azzerare l’IRAP, considerando che essa sorregge gran parte del sistema sanitario.
Viene, poi, decisa la nascita delle cosiddette aree “a burocrazia zeroâ€, dove dovrebbero sorgere centri unici per tutte le pratiche necessarie per aprire un’impresa. Peraltro, già oggi esistono gli Sportelli Unici dei Comuni nonchè la Comunicazione Unica telematica, cosicchè la novità non parrebbe essere troppo rilevante. La notizia, semmai, èche per finanziare le aree a burocrazia zero sono stati deviati i fondi previsti per le nascenti zone franche urbane.
Demandati, infine, a futuri provvedimenti le semplificazioni fiscali riconosciute a chi aderirà , a condizioni ancora da definire, ad una rete di imprese.