Da qualche tempo, perà², le isolette sparse nell’Oceano Indiano sono balzate agli onori della cronaca anche per essere lo Stato che pi๠al mondo teme i cambiamenti climatici: essendo totalmente assente qualunque tipo di rilievo sul proprio territorio, le Maldive rischiano di essere completamente sommerse qualora, come si teme, il livello dei mari dovesse alzarsi di qualche metro nei prossimi cento anni.
Per sfuggire a quest’incredibile destino, il Governo maldiviano si sta muovendo per porre dei rimedi finche si èin tempo: l’obiettivo prefissato èuna crescita pienamente ecosostenibile, col traguardo dell’azzeramento delle emissioni di anidride carbonica entro il prossimo decennio.
Per attrarre investimenti nel proprio Paese, i rappresentanti delle Maldive stanno girando il mondo, e recentemente sono stati anche ad un forum a Roma, suscitando l’interesse di molti investitori italiani. Il Governo asiatico, infatti, ha promesso incentivi e sostegno ad ogni progetto basato sullo sfruttamento delle energie pulite, con particolare attenzione al fotovoltaico e all’eolico.
Ci sono, tuttavia, anche altri campi nei quali si aprono per le aziende italiane delle interessanti prospettive. Se, come èpossibile, il turismo (prima fonte di entrate per le Maldive) rischia di essere pesantemente inciso dalla possibile sommersione delle spiagge, occorrerà sviluppare la seconda fonte di reddito, e cioèla pesca. Fino a pochi anni fa vi era il monopolio statale, mentre ora il mercato èaperto ai privati, e si aprono spazi interessanti per gli operatori industriali del settore.
Ancora, èin previsione la costruzione di una struttura ospedaliera avanzata nella cura della talassemia: diverse aziende italiane si sono dichiarate interessate a partecipare.