La tassa di circolazione e la polizza sulla responsabilità civile, che sono escluse da IVA, non sono fatturate, ma per dedurre il costo èsufficiente conservare le relative ricevute.
In tutti i casi, èbene che tali documenti riportino anche la targa del veicolo cui si fa riferimento, per evitare dubbi e contestazioni.
Il discorso pi๠complesso riguarda i rifornimenti di carburante, per i quali al benzinaio, come regola generale (con qualche eccezione), èaddirittura vietato emettere fattura. Tali rifornimenti vanno infatti dimostrati con un documento apposito, la scheda-carburante, che va redatta ogni mese o trimestre, a libera scelta del contribuente.
In essa sono riportati i dati generali sul veicolo (targa, dati anagrafici del titolare, mese o trimestre di riferimento…).
Occorre anche inserire nella scheda il numero totale dei chilometri percorsi cosଠcome risulta dal contachilometri, sia all’inizio che alla fine del periodo considerato; quest’annotazione non èperಠobbligatoria per artisti e professionisti.
Ad ogni rifornimento, il gestore dovrà indicare sulla scheda la data, la tipologia di carburante e l’importo, nonchè ad apporre il suo timbro e la sua firma.
A fine periodo, il contribuente provvederà a calcolare in coda alla scheda il totale delle spese sostenute nel periodo e a scorporare da esse l’imponibile e l’IVA.
Va aggiunto che nella vita di tutti i giorni anche i rifornimenti di olio, liquido refrigerante e altre spese analoghe sono inserite direttamente sulla scheda-carburante, anzichè fatturate a parte, per evidenti motivi di semplicità ; ma èuna prassi sulla cui legittimità sussiste qualche dubbio.
Ma come fare quando l’automobilista si serve direttamente al self-service, senza che il benzinaio sia nei dintorni?