Una via ineludibile, come si èdetto: ogni comunicazione relativa alla nascita, alle modifiche e alla cessazione della vita di un’azienda, infatti, deve ora passare (senza possibili alternative) attraverso l’invio di un pacchetto di files confezionato dal software ComUnica e inviato alla Camera di Commercio.
Secondo i dati disponibili, nel periodo da aprile a luglio (il primo quadrimestre di utilizzo esclusivo di ComUnica) le pratiche inviate sono state circa 946.000, pari a circa cinque al minuto (includendo le notti, le festività e i fine settimana).
Sono sorte, in particolare, quasi 104.000 nuove aziende, a cui occorre aggiungere l’inizio dell’attività di altre 55.000 già registrate in precedenza ma ancora inerti. Altre 79.000 nuove imprese, inoltre, sono state segnalate come costituite ma non ancora operative.
Circa 83.000 imprese, invece, hanno chiuso i battenti, mentre le restanti 625.000 pratiche riguardavano variazioni di ogni genere.
Il 100% dei pacchetti redatti con ComUnica, per ovvi motivi, ha raggiunto le Camere di Commercio, mentre solo una parte di essi èpoi stata rimpallata all’Agenzia delle Entrate (294.000 comunicazioni), all’INPS (189.000) e all’INAIL (41.000).
Per quanto infine riguarda il mittente, nel 67,4% dei casi la pratica tramite ComUnica concerneva società , mentre il restante 33,6% riguardava ditte individuali o altri soggetti.
Quanto al canale d’invio, il pi๠diffuso èrisultato il ricorso ad intermediari abilitati (per lo pi๠commercialisti e consulenti del lavoro), mobilitati nel 29,2% dei casi.
Fonte: Il Sole 24 Ore