I contratti di somministrazione di lavoro da parte delle agenzie per il lavoro (ancora note nel linguaggio corrente come “agenzie interinaliâ€, sebbene la legge Biagi ne abbia riformulato il nome e le funzioni) sono scesi notevolmente nel corso del 2008, sia pure in maniera piuttosto difforme fra le varie aree del territorio nazionale.
Secondo i dati forniti dalle associazioni di settore, infatti, si registra un calo generalizzato delle missioni attivate nel corso dell’anno trascorso rispetto al medesimo dato riferito al 2007;
analogamente, si registra un maggior numero di missioni concluse nel 2008 rispetto alle nuove attivate nello stesso anno, con un conseguente calo complessivo dei contratti in essere al 31 dicembre.
Da quando sono state introdotte in Italia queste nuove forme di rapporto di lavoro flessibile, èla prima volta che si rilevano dati cosଠnegativi, chiaro indice delle difficoltà in cui si dibattono le imprese committenti.
Tuttavia, il discorso va differenziato sulla base del profilo professionale: alcune figure qualificate (come gli infermieri e i contabili) o anche meno qualificate, come gli operatori di call center, sono tuttora molto ricercate, mentre la crisi investe soprattutto i profili di genere operaio, come i manutentori o i saldatori, prima ben pi๠contesi.
Andando a verificare i dati sul territorio, si trovano, come accennato, dati piuttosto difformi. Si riscontra, ad esempio, una grossa diminuzione delle missioni sia in Regioni largamente industrializzate come il Friuli Venezia Giulia (-40,6%) che in altre con maggiori difficoltà come la Puglia (-27,6%). All’inverso, dati positivi e in controtendenza arrivano da Regioni molto differenti fra loro come la Liguria (+43,7%) e la Sicilia (+17,7%).