La flessione, ha spiegato l’Inps, ha coinvolto tutti e tre le tipologie di cassa integrazione, in particolare su base mensile hanno registrato un calo del 14,6% le richieste di cassa integrazione ordinaria, del 44,9% le richieste per la cassa straordinaria e del 16,8% quelle per la cassa integrazione in deroga.
Rispetto a gennaio 2010, invece, le ore di cassa integrazione richieste di sono ridotte a 18,3 milioni per la cassa integrazione ordinaria (da 35,8), a 23,8 milioni per la cassa integrazione straordinaria (da 26,2) e a 18,1 milioni per la cassa integrazione in deroga (da 18,8).
Dal punto di vista dei settori produttivi il calo pi๠significativo ha riguardato l’industria e l’artigianato con un calo del 31,6% rispetto a dicembre 2010 e il settore del commercio con una flessione del 36%. Per quanto riguarda il settore industriale èstato registrato un calo del 44,2% delle richieste di cassa integrazione ordinaria.
Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, si èdetto soddisfatto per i dati registrati a gennaio e ha spiegato che gli allarmismi risultano del tutto ingiustificati alla luce del fatto che le risorse disponibili per gli ammortizzatori sociali risultano ora ancora pi๠sufficienti a garantire la protezione del reddito nell’anno in corso.