Se gli anni che si intendono riscattare sono anteriori al 1° gennaio 1996 il calcolo viene effettuato in riferimento a particolari tabelle che tengono conto del reddito, dell’età anagrafica e del sesso del richiedente. Per i periodi successivi al 1° gennaio 1996, invece, il calcolo viene effettuando tenendo conto di una particolare aliquota contributiva da applicare alla retribuzione lorda del richiedente.
Per la maggior parte dei lavoratori l’aliquota da applicare èpari al 33%, percentuale che dovrà essere moltiplicata per il reddito annuo lordo percepito al momento della presentazione della domanda. La cifra ottenuta dovrà poi essere moltiplicata per gli anni di studio che si intendono riscattare.
Dal 1° gennaio 2008 la possibilità di riscattare gli anni di laurea èriconosciuta anche a coloro che non lavorano, quindi anche ai neolaureati alla ricerca di una prima occupazione. In questo caso l’aliquota del 33% viene applicata al minimale imponibile per artigiani e commercianti, ovvero 13.819 euro.
Facendo un esempio pratico, dunque, per un neolaureato disoccupato il calcolo da fare è13.819 x 33%, ossia 4.560 euro per ogni anno di studi. Se si tratta di una laurea triennale, dunque, il totale da pagare sarà pari a 13.680 euro (4.560 x 3), pagabile comodamente a rate in dieci anni senza interessi e con la possibilità di dedurre fiscalmente il contributo versato.