Anche dal punto di vista della forma èpossibile scegliere tra varie soluzioni, utilizzando un modulo ritenuta d’acconto strutturato in tabella oppure redatto in forma discorsiva.
Quello che conta, infatti, non èla struttura del modulo ma le informazioni in esso contenuto, tra le quali non devono mancare:
– le generalità della persona che emette la ritenuta d’acconto, ossia nome, cognome, data e luogo di nascita, domicilio fiscale e codice fiscale/partita Iva;
– le generalità della persona per la quale viene effettuata la ritenuta d’acconto, ossia nome, cognome, data e luogo di nascita, domicilio fiscale e codice fiscale/partita Iva;
– la data, la numerazione della ritenuta d’acconto e la prestazione per la quale viene corrisposto il compenso soggetto a ritenuta d’acconto;
– l’importo totale;
– la percentuale di ritenuta d’acconto e la cifra corrispondente;
– la somma netta che deve essere corrisposta;
– la marca da bollo;
– la firma;
Una volta compilata la ritenuta d’acconto ènecessario consegnarla al cliente, preferibilmente inviandola con raccomandata con avviso di ricevimento, e conservarne una copia. Entro la fine di febbraio di ogni anno, inoltre, èobbligatorio consegnare a ciascun soggetto nei confronti del quale èstata effettuata una ritenuta d’acconto nel corso dell’anno precedente la certificazione delle ritenute d’acconto.