La Cina èsempre pi๠vicina, soprattutto a  livello commerciale. Il bello èche gli imprenditori cinesi vogliono apprendere tutto dell’arte e dell’eccellenza del made in Italy. In questo solco di ricerca e sperimentazione s’inserisce la wine academy italiana in apertura a Shanghai.Â
Nell’incontro di presentazione del progetto, sono stati forniti tantissimi dettagli utili alla comprensione di questo nuovo scenario che potremmo considerare una finestra del made in Italy in Oriente. Come scrive l’Adnkronos:
Aprirà il 2 aprile a Shanghai la ‘Taste Italy! Wine Academy’, la prima wine school italiana interamente dedicata agli enoappassionati cinesi, targata Business Strategies. Lo hanno annunciato oggi, al Chinese Wine Summit di Shanghai, la Ceo della società fiorentina, unica compagine italiana invitata all’evento, Silvana Ballotta, e Jancis Robinson, wine critic, scrittrice e giornalista del ‘Financial Times’.
“Dagli Stati Uniti ai mercati emergenti, i processi di internazionalizzazione del vino italiano sono passati – ha spiegato Ballotta all’evento riservato agli operatori del vino cinese – e continuano a passare attraverso l’educazione del consumatore. Occorre proporre un sistema di long life education per il consumatore finale. Non dobbiamo dimenticare che, per radicare la cultura del vino e in particolare di quello italiano, bisogna agganciare le persone comuni con informazioni semplici ed efficaci, lasciando i tecnicismi agli addetti ai lavoriâ€.
Per Jancis Robinson, intervenuta alla tavola rotonda,
“l’attenzione dei consumatori cinesi si èspostata dai super alcolici a prodotti pi๠leggeri come il vino. Oggi siamo di fronte a una nuova generazione di consumatori, giovani, sempre pi๠sicuri di sè e selettivi nella scelta dei vini; il nostro compito – ha concluso Robinson – èquello di fornire loro gli strumenti per fare queste scelte con consapevolezza e maturità â€.